mercoledì 11 maggio 2011

ALPINI

Domenica 8 maggio 2011
una data, che non dimenticherò più, la  grande festa culminata, con la grandiosa sfilata degli Alpini a Torino, per festeggiare il loro 84.mo raduno nell’anno dei 150 anni dell’Italia Unita
Che dire: bellissimo,  fantastico,emozionante, anche perché ho avuto l’occasione e l’onore di assistere alla sfilata da un posto privilegiato, in piazza San Carlo, in mezzo agli alpini di oggi e di ieri, in mezzo a coloro, che stanno facendo, faranno e hanno fatto la nostra “storia”. Quanto “tricolore” ho visto, quanti “veci” sul palco d’onore ho avuto occasione di incontrare, di osservarli, di parlargli, di ascoltarli, in una giornata memorabile. Vedere poi i “veci”, che sfilavano, magari in carrozzella, per scendere davanti al “labaro con le medaglie d’oro”, vederli salutare, rendere onore a coloro, che sono “andati avanti”, vederli versare e asciugare le lacrime, per la commozione; vedere  portare in sfilata il “cappello” dei nostri “RAGAZZI” morti in azione, durante le missioni di pace all’estero, per testimoniare, che sono sempre presenti in mezzo a noi è stata una emozione fortissima, coinvolgente, che ti fa pensare, riflettere e ti induce a riportare agli altri, ai nostri figli, questa sensazione stupenda, di sentire sulla pelle cosa vuol dire “ITALIA” per un alpino, cosa vuol dire “PATRIA” cosa vuol dire “TUCC UN” e tutto questo è da tramandare, da insegnare alle generazioni future, da “portare avanti”.
In mezzo a tutta questa marea di alpini,  provenienti da tutta Italia e dai diversi continenti, che sfilavano inquadrati, felici di dimostrare, che loro ci sono, per dire a tutti noi, con i loro motti con i loro labari carichi di medaglie , i gagliardetti delle sezioni A.N.A, con i loro “motti” scritti a caratteri cubitali ed inneggianti all’Italia, c’era un uomo piccolo, piccolo, che non è un “alpino”,  il tizio si è messo in testa un cappello comprato su una  bancarella,  e solo perché è il marito della Sindaca del mio paese, questo signore si è infilato, con il “cappello piumato” in testa, si inquadrato e ha marciato in mezzo agli alpini (senza averne titolo). Perché lo ha fatto? Voleva solo farsi vedere? E’ ammalato di protagonismo? O continua ad essere sempre un uomo piccolo, piccolo, che pur di farsi notare riesce a rendere la sua esibizione una “farsa”?
Mi chiedo: ma come ha potuto rispondere agli applausi e all’ammirazione del pubblico presente? Spero proprio, che la prossima volta venga condotto verso il pubblico a calci.

W GLI ALPINI
W IL TRICOLORE
W L’ITALIA

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